Massimiliano Musto

Il successo è un risultato,non l'obiettivo.

LEADERS: UOMINI CAPACI DI SOGNARE COSE NON ANCORA VISTE

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Negli ultimi anni si è parlato tanto di leadership,anzi qualche volta se ne è addirittura abusato, ma ancora oggi molti manager fanno confusione tra leadership e management (gestione); spesso le abilità del condottiero vengono confuse con le abilità del gestore.

Cerchiamo di riportare la leadership al suo significato originale: il concetto di ledership  rappresenta ’ il viaggio, il movimento,  non la metà, quindi, il leader non è il manager, la leadership deve precedere il mangement; come si espressoro  Peter Drucker e Walter Bennis “ Management è fare le cose bene ; Leadership è fare le cose giuste.

Nasce spontaneo allora domandarsi che caratteristiche ha un leader? quali sono le sue qualità? Come devono essere gli uomini che lo seguono?

Ci sono diverse definizioni di leader e leadership, molti modelli derivati dai diversi stili di comando, che per lo più evidenziano le caratteristiche personali , le qualità emotive e le capacità comunicative, ma queste qualità fanno soprattutto un ottima persona non sempre un ottimo leader.

La leadership si fonda su un paradosso basato sul fatto che nessuno può direttamente permettersela, ma è un regalo che solo gli altri ci possono fare; infatti solo dopo che qualcuno ha deciso di seguirci acquisiamo la qualità di leader. Da qui il secondo paradosso che colui che segue deve essere dotato pressoché delle stesse qualità del leader in quanto a sua volta deve essere seguito.

Da una ricerca effettuata su un campione di leader abbiamo maturato la profonda convinzione che la leadership non può essere razionalizzata o controllata, si basa su uno scopo,una visione e dei valori, poi diremo meglio che si basa su una corretta rappresentazione di un idea,tanto che mi piace definirla Lidearship.

A mio avviso il Leader è qualcosa di più, va oltre uno stile di comando ed eccezionali qualità personali, Il Leader vede ciò che gli atri al momento non riescono a vedere, e lo sa raccontare. Voglio precisare che in alcun modo faccio riferimento ad una visione in senso classico ma soprattutto mi riferisco alla capacità di rappresentare un idea, un idea  fattibile  , che si potrà concretizzare attraverso un sogno, cioe una vision intesa in senso classico.

Questa visone di Leader si basa sul presupposto che non ci sono uomini in grado di mobilitare le persone e le masse, non ci sono sogni , per quanto condivisi, che possono mobilitare altri uomini, solo le idee ritenute concrete  possono unire le persone farle accettare di essere guidate per il raggiungimento di uno scopo superiore al proprio personale interesse, ma di cui il proprio interesse né deve far parte.

Proviamo a ridefinire il concetto di leadership alla luce di queste nuove informazioni

Niente stili di comando, capacità personali, capacità di rappresentare sogni ecc…. ecc…..

La caratteristica distintiva  di un buon leader deve essere quella di saper rappresentare  le idee in modo che le persone possano vederle realizzate nel proprio immaginario suscitando un interesse; partire dal principio conoscendo la fine ,avendo chiara la destinazione durante tutto il viaggio, in modo da capire sempre dove ci si trova e far si che i passi compiuti siano sempre nella direzione giusta.

Ho maturato questa convinzione basandomi principalmente sulla domanda  perché qualcuno segue qualcun altro e per questo è disposto a sacrifici?, questa domanda mi ha perseguitato per anni, la risposta non è unica e riguarda due soggetti diversi il leader e il seguace, perché non esiste un leader se non c’è qualcuno che segue, quindi per definire correttamente un leader bisogna definire anche i suoi seguaci.

LEADER:

Interpretare e rappresentare l’idea

Conoscere la fine per condurre il viaggio

Suscitare nei singoli un interesse personale

SEGUACE

Deve saper credere in un idea, per poterla condividere

Deve avere un interesse nell’organizzazione

Questo modo di interpretare la leadership cambia l’approccio delle aziende, sia nelle scelta dei leader e dei manager che nella scelta dei seguaci,riconsiderando la posizione degli uni e degli altri

Lasciando ai leader la guida, ai manager la gestione mentre ai seguaci la corretta interpretazione

Massimiliano Musto

 

 

 

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